mercoledì 23 novembre 2011

Cose lo Spread?

Caro di tutto di più ,
da poco e finita l'estate con il tormentone "Danza Koduro" ma già si parla del nuovo tormentone invernale con il nuovo brano , lo SPREAD, lo ballano tutti Giovani. Anziani e Casalinghi. Lo conoscono i  meccanici i gommisti Carla Bruni e la Merkel. Da giorni è al centro delle pagine di tutti i giornali e tg europei. È il famigerato “spread”. Ma cos’è questo Spread? che  fino a pochi giorni  fa “illustre sconosciuto della hit parade” che ci accompagna da giorni,  quando cresce troppo è un male ,  quando scende è un bene, non ci capiamo più niente perchè non sappiamo bene perché ma è meglio così)?bohhhhhhh
Il termine  spread indica una differenza come (il governo Berlusconi e ora quello di Monti....Tra Ruby e Sara Tommasi tra pilu e pilu pe tutti...  Ma scherzi a parte oggi anche se con poca conoscenza del mondo in materia economica , siamo ormai costretti a tenere sotto controllo in  qualsiasi momento della giornata, ma vi sveliamo che lo Spread è la differenza tra il rendimento dei titoli di stato italiani, i Btp, e quelli tedeschi, che si chiamano Bund.
Più aumentano  queste  differenza, più il rischio assegnato ai Btp sara in continuo aumento. 
Ma Cosa sono i BUND? 
Non sono altro che considerati il parametro di riferimento in Europa utile a calcolare il grado di pericolo di un altro paese nel restituire il debito avuto  attraverso la vendita di titoli di stato.
Ma purtroppo tale confronto è effettuato con la Germania in quanto  é considerata la nazione con l’economia fino ad oggi più solida in Europa.( Ma ch’issa perchè misteri si aggirano intorno ad essa....)

Esempio se Btp ha un rendimento del 8% e il corrispettivo Bund del 4%, lo spread è pari a 4 punti percentuali . Da questo si deduce che per trovare acquirenti, i Btp devono pagare oltre 4 punti percentuali di rendimento in più rispetto alle emissioni tedesche. Questo comporta pericolo per gli investitori stranieri , è la preoccupazione per noi italiani e che loro possono decidere di non comprare più i nostri titoli, in altre parole il nostro debito.